N0N TOCCATE I BAMBINI
CAMPAGNA DEL MINISTERO «E se fosse tuo figlio? - Insieme per un Turismo Responsabile»
Miche Brambilla: «Tacere
su turismo sessuale è connivenza»
«Basta con i viaggi della vergogna». «Coinvolti almeno tre milioni di minori nel mondo»
ROMA - «Tacere è connivenza, basta con i viaggi della vergogna». È questo il filo conduttore della campagna contro il turismo sessuale «E se fosse tuo figlio? - Insieme per un Turismo Responsabile» lanciata dal sottosegretario con delega al Turismo, Michela Brambilla. «Non si tratta di turismo - ha spiegato intervenendo allo speciale condotto da Monica Saluzzi su Sky - questi sono viaggi della vergogna. Tacere vuol dire connivenza. Perchè sino ad oggi non si è fatto niente? Non lo so. So però che tacere e connivenza. Solo grazie all'aiuto dei mezzi di comunicazione, possiamo toccare le coscienze».
Una delle immagini usate per la campagna «Insieme per un turismo responsabile»
TRE MILIONI DI MINORI - «Sono coinvolti almeno tre milioni di minori per un volume di affari di oltre 100 miliardi di dollari - ha detto Michela Brambilla - il fenomeno ha messo le radici in tutto il mondo. Nel nostro spot infatti, non figurano bambini con particolari tratti somatici o colori di capelli. Il problema coinvolge per il 75% le bimbe, per il 25% i maschietti». A macchiarsi di questo crimine vergognoso «sono soprattutto i giovani -ha aggiunto ancora Brambilla - una cosa allarmante. Si pensa spesso all'anziano ma in realtà i primi interessati sono giovani e spesso padri di famiglia indotti dalla possibilità di fare altrove quello che in Italia non possono fare».
LA LEGGE - «Spesso questa gente pensa di poter abusare di questi bimbi perchè li considera diversi - ha detto Brambilla - . Il Governo è impegnato molto su questo fronte. Si interviene su tutta la filiera turistica a partire dai tour operator». E poi un avvertimento: in Italia abbiamo leggi all'avanguardia e coloro che pensano di poter commettere questi crimini all'estero e pensano di restare impuniti è bene che sappiano che invece questi reati rientrano nella giurisdizione italiana. «È arrivato il momento in cui tutti i governi devono fare qualcosa contro la pedofilia. Internet - ha sottolineato il Sottosegretario - ha fatto si che il problema stia assumendo contorni preoccupanti. Anche io sono mamma, il messaggio tocca anche me ed è fondamentale la presa di coscienza di quanto possa essere grave la connivenza e il tacere certi fenomeni».
11 gennaio 2009 WWW.CORRIERE.IT